Farsi un fuoco, di Jack London

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Project 1

Data: 2022

Luogo: Teatro Bismantova

Regia: EleutheraTeatro

Descrizione:

Un cacciatore di pelli abbandona la pista principale dello Yukon, nel pieno del rigido inverno artico, per raggiungere l’accampamento dove i suoi compagni lo stanno aspettando. E’ solo, accompagnato da un cane per nulla diverso dal suo fratello naturale, il lupo selvaggio. E’ un Chechaquo, l’uomo, un nuovo venuto nella terra, e questo è il suo primo inverno nella regione. Incurante dei saggi consigli di un vecchio, incontrato tempo prima lungo le sponde del Sulphur Creek, che lo aveva messo in guardia dai pericoli del viaggiare da soli in quella terra ostile in pieno inverno, l’uomo decide comunque di mettersi in viaggio. Sottovalutando il freddo terribile e la spietatezza della natura che lo circonda, l’uomo sta per affrontare, senza sospettarlo, l’ultima, definitiva prova della sua vita, perché, come ci spiega lo stesso autore in un memorabile passaggio: Il fatto è che era privo di immaginazione. Era sveglio e pronto nelle cose della vita, ma soltanto nelle cose, non ne percepiva i profondi significati. 45 gradi sotto zero sono 45 gradi al di sotto del punto di congelamento. Questo fatto lo colpiva perché gli faceva sentire freddo e gli dava un senso di malessere, punto e basta. Non lo portava a meditare sulla sua fragilità di creatura legata alle condizioni termiche e sulla fragilità dell’uomo in generale (…) 45 gradi sotto zero significavano una morsa di freddo che faceva male, e da cui bisognava proteggersi usando guantoni da neve, copri orecchie, mocassini caldi e calze pesanti 45 gradi sotto zero. Che potessero significare anche qualcos’altro era un pensiero che non lo sfiorava neppure.

Jack London, autore che troppo spesso tendiamo a relegare come scrittore per ragazzi, ci consegna un racconto perfetto sotto ogni punto di vista. E attualissimo. Nell’arroganza del protagonista, troppo sicuro del proprio raziocinio, incapace di accettare i limiti naturali imposti dall’ambiente, è facilmente distinguibile il profilo dell’uomo moderno, con la sua ottusa smania di conquista. In questi nostri tempi, dove all’umano sta succedendo il post umano, dove stiamo imparando, a nostre spese, a relativizzare la nostra stessa esistenza sul pianeta, la relazione conflittuale tra il raziocinio del cacciatore e l’istinto del cane lupo, che al contrario sa ben tradurre i segni della minaccia incombente, diventa quanto mai contemporanea e urgente.

Pesa sulle nostre spalle come una lezione che è ormai arrivato il momento di comprendere fino in fondo.

Con: Ilaria Andaloro, Fabio Gaccioli

Musiche: Carlo Nardi

Luci: Fabrizio Saccardi 

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